Finalmente ritorniamo on-line.
Già, perché questo sito nel 2020 è stato hackerato. Una brutta esperienza che fa riflettere.
Possiamo dire che è stato come quando ti rubato qualcosa. Quella strana e fastidiosa sensazione che si prova quando nei tuoi confronti commettono un’ingiustizia.
Beh, proprio da quella sensazione nasce l’idea di questo sito. Idea che ha avuto ulteriori sviluppi, come potete leggere nella sezione “il progetto”.
Come preannunciato ai nostri lettori, abbiamo lavorato per ripartire con una veste nuova.
Abbiamo salvato tutte le storie, i racconti di vita e le riflessioni che ci hanno accompagnato dall’inizio, tuttavia verranno conservate in un archivio che non andrà on-line (almeno per il momento). Alcuni articoli, tuttavia, verranno pubblicati nuovamente nei prossimi mesi.
Abbiamo ripristinato tutti i contenuti dell’ultimo anno, pubblicati per lo più grazie alla pagina facebook che ha continuato a funzionare e far sopravvivere temporaneamente in forma diversa, questo luogo virtuale che abbiamo creato.
A coloro che hanno hackerato il sito - sia che lo abbiano fatto intenzionalmente contro la libertà di pensiero, sia che lo abbiamo fatto per un mero scherzo e futili motivi - diciamo a gran voce che siamo tornati, perché: “Mi hanno sepolto, ma quello che non sapevano, è che io sono un seme” (Wangari Maathai ‘Mujer Arbol’, Premio Nobel per la Pace).
Questo sito ha iniziato la sua attività il giorno 10 febbraio 2014, in concomitanza con il ‘giorno del ricordo’, nella ricorrenza del decimo anniversario di questa festività civile di cui (per ironia della sorte, visto il nome) ancora pochi sono a conoscenza. (Per approfondimenti: Padre Flaminio Rocchi, "L'esodo dei 350 mila giuliani fiumani e dalmati", Ed. Difesa Adriatica; www.retecivica.trieste.it).
Ritorniamo on-line il 10 febbraio 2021.
Il sito è dedicato al ricordo di quell’ingiustizia, nella convinzione che nessuna religione, nessuna ideologia, nessun credo politico o religioso possa giustificare la mancanza di rispetto della dignità della persona umana.
In omaggio e per non dimenticare tutte quelle persone, a cui non vogliamo dare 'etichette', connotati dalla sola identità che nessuno potrà mai togliere loro: l'identità di essere umano. Nel ricordo della triste vicenda dell'esodo dalle terre, un tempo sotto la dominazione veneziana, che diventarono territorio straniero dall'oggi al domani, dopo lunghe trattative conseguenti alla seconda guerra mondiale. Il giorno 10 febbraio fu il giorno della firma del trattato di pace di Parigi, nell'anno 1947, quando vennero definitivamente cedute alla ex Jugoslavia l'Istria, Fiume e la Dalmazia.
A loro e a tutte le persone che come loro, ancora oggi, subiscono oltraggi, umiliazioni, sradicamento dai luoghi di origine.
In onore di tutte quelle persone che hanno subito una lacerazione e una devastazione interiore, di quelli che sono stati trattati come oppositori politici senza che nessuno verificasse se ciò era vero, di quelli che sono stati torturati con crudeltà e lasciati a morire nel terrore, di quelli i cui resti sono in fondo al mare o in fondo a una foiba, di quelli che non sono più tornati dai loro cari, di quelli che non mai più tornati alle loro case. In onore di chi è stato umiliato e apostrofato come appartenente ad un partito senza nemmeno esserlo, di quelli che non sono mai stati bambini, di quei bambini strappati alle loro madri e ai loro padri; in omaggio a tutte queste persone e ai loro discendenti che hanno visto i loro sguardi velati ed hanno percepito il loro dolore e a quelli che hanno pagato tutta la vita le scelte sbagliate di qualcun altro, a tutti quelli che hanno vissuto sulla propria pelle il fatto che nessuna guerra è giusta e che ogni atto di violenza non è altro che un crimine contro l'umanità. Dedicato a tutte queste persone con il cuore ferito che sentono di non aver mai avuto risarcimento né morale né materiale per quello che hanno subito.

La redazione