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Sembra una delle cose più semplici, invece usare parole gentili, gli uni con gli altri, ci viene difficile.

Come nei litigi dei bambini, i grandi conflitti sono colmi di “ha iniziato prima lui” e di reazioni esagerate e sbagliate, sempre più vicine alla violenza che alla voglia di cercare un confronto e chiarirsi.

Però, al contrario di quanto avviene nei litigi dei bambini, i conflitti degli adulti non finiscono con qualcuno di più grande che dice “basta, ora fate pace a prescindere da cosa è successo o chi ha fatto cosa”. I bambini ci riescono, a fare pace, perché in fondo sanno che l’amicizia che possono coltivare è molto più bella, più importante. Sentono che la pace, la vita, la colora, anziché spegnerla come fa l’odio.

Si vive meglio in pace che in guerra, ma sembra che spesso che ne dimentichiamo. A pagare il prezzo di queste dimenticanze sono le persone che mai avrebbero voluto la guerra e invece ci si trovano in mezzo; uomini donne e bambini come noi, solo meno fortunati.

Elisa Trovò